Benessere

Quali i rischi per i bambini che passano troppo tempo davanti a tablet e smartphone? Non sono pochi e non sono da sottovalutare.

 

Ecco quali sono i rischi per i bambini che passano troppo tempo davanti a pc e tablet: da non sottovalutare i pericoli per la salute dei vostri figli derivanti dagli schermi elettronici che ormai fanno parte della nostra vita.

Primo punto da tenere in considerazione: gli schermi e la loro illuminazione possono danneggiare la vista dei più piccoli. Concentrandosi sulle immagini digitali che scorrono davanti ai loro occhi i piccoli sbattono con meno frequenza le palpebre, alternando la normale lacrimazione. Non solo: seguire da una distanza così ravvicinata i video (o i giochi) comporta una costante messa a fuoco, e le conseguenze possono essere la stanchezza visiva cronica e la pseudomiopia (difficoltà a vedere da lontano senza avere un difetto visivo vero e proprio).

Non dimentichiamo poi che, come per ogni altra attività passiva, il rischio di sedentarietà è davvero molto alto e pericoloso in prospettiva della crescita dei più piccoli. Il tempo passato all’esterno, nella natura, è importantissimo in quanto in grado di ripristinare la concentrazione, abbassare lo stress e ridurre l’aggressività. Il tempo passato davanti ad uno schermo toglie preziosi attimi da dedicare a queste attività, e come in un circolo vizioso il bambino abituato alla visione passiva in casa perderà la voglia e lo stimolo a passare il suo tempo all’esterno (vedendolo anzi come una noia mortale).

Più insidiose, poi, le conseguenze meno visibili, quelle cioè sulla psiche del bambino.

Diventa più introverso e distaccato dal mondo, più irritabile, estremamente eccitato un momento e quello dopo stranamente giù? Niente di più facile, quando passa troppe ore davanti alle sue consolle! E si tratta solo di sintomi: crescendo e scavando più in profondità, i bambini che sviluppano questi atteggiamenti in giovane età rischiano da più grandi di avere difficoltà a scuola (l’eccitazione intacca la concentrazione e la memoria), di soffrire di disturbi psichici e di diventare adulti non molto abili nelle relazioni sociali.
Nello specifico, i dispositivi elettronici provocano stress, e lo stress produce cambiamenti ormonali (come l’aumento di cortisolo, causa ed effetto di molti disturbi di depressione come in un circolo vizioso) che portano a ipeririitabilità, iperattività e, sembra assurdo e contrario ma non lo è, depressione.

comportamenti aggressivi poi sono spesso collegati con l’utilizzo degli strumenti video: questo perché una delle cause dell’irritabilità e la scarsa messa a fuoco.

Quando l’attenzione è in sofferenza (come sempre capita davanti a tv e video) e il bambino fatica a elaborare l’ambiente esterno e quello interno (cioè la sua interiorità) si deve sforzare molto di più e tutto sembra una montagna da scalare, anche la più piccola richiesta.

Anche le conseguenze sul ciclo sonno-veglia sono devastanti:

la luce proveniente dagli schermi imita in qualche modo la luce diurna, e guardandola per troppo tempo la melatonina (la sostanza che dà al corpo il segnale che è notte e che quindi è l’ora del riposo) subisce un abbassamento tale da sfasare completamente l’orologio biologico. Si pensi che solo qualche minuto di esposizione a questa luce può ritardare il rilascio di melanina nel corpo anche di qualche ora! Se sommato all’iper-eccitazione di cui parlavamo prima, il sonno non sarà mai ristoratore. Ma il sonno è importantissimo: è un’ottima medicina psicologica e fisica, se sfruttato naturalmente!

Il rischio maggiore resta comunque la dipendenza.

Giocare rilascia dopamina. La dopamina è responsabile delle sensazioni di benessere. Ma quando i livelli di dopamina si mantengono costanti per tutto il giorno, e in maniera malsana (pensate che giocare al tablet e ai videogame rilascia una quantità di dopamina pari a quella che si ha con l’uso di cocaina), i percorsi neurologici del bambini responsabili del controllo di queste “ricompense” diventano meno sensibili, si abituano alla quantità e hanno bisogno di sempre maggiori stimoli per provare piacere.

Insomma. Attenzione!

Sara Polotti

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