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Smascherare un bugiardo? Un aiuto dalla tecnologia

Secondo un recente studio ci vuole meno di un secondo per smascherare un bugiardo. Ma quando ci si innamora, spesso può accadere di non riuscire ad aprire gli occhi, restando vittima delle  menzogne. Come capire se si ha a che fare con un “pinocchio”?

Ecco i segnali per capire se hai davanti un tipo con la sindrome di “pinocchio”

Come si fa a riconoscere un bugiardo/a in amore?

“Di solito è una persona che vive di opposti: frettoloso/a o molto lento/a, a seconda delle questioni. Per intenderci è bugiardo/a chi ti dice ‘ti amo’ al secondo appuntamento. Ma nasconde certamente qualcosa anche chi, dopo mesi di frequentazione, non ti presenta i suoi amici, esce con te solo durante la settimana e in orari improponibili, non ti chiama mai di sera o durante il fine settimana”.7

E a capire quando è seriale?

“Non è difficile. Il bugiardo/a seriale racconta balle a tutti: agli amici, ai parenti, anche al portiere dello stabile in cui abita. Basta stare attente alle conversazioni che ha con gli altri in nostra presenza. Se è in grado di dire che è digiuno da ieri, mentre ha appena  pranzato con te, allora è certamente un bugiardo/a cronico”.

Quali sono i motivi che spingono le persone a dire menzogne?

“Ci sono prevalentemente due ordini di cause. Si mente per scarsa autostima o per sfuggire a qualsiasi forma di controllo. In entrambi i casi, il danno è antico. Si tratta di persone che non sono state aiutate ad amarsi, che si sono sempre o spesso sentite diverse dal gruppo dei coetanei, per i quali hanno deciso di ‘inventare’ una vita in grado di farli sentire all’altezza. Altri, figli di genitori insicuri o ansiosi, si sono sentiti fin da piccoli molto controllati, oppressi, scrutati. E per questo hanno deciso di raccontare una realtà che non esiste”.

Cosa c’è dietro questo comportamento?
“Di solito ansia, paura di essere controllati e giudicati, scarsa autostima e senso di inferiorità”.

Qual è il migliore atteggiamento da attuare se si ha a che fare con un bugiardo che si frequenta da poco?
“La falsità è un comportamento tutt’altro che superficiale. Ha radici in nodi esistenziali molto profondi che si sciolgono solo con un buon percorso terapeutico. Se il bugiardo lo conosciamo da poco, siamo in tempo per fare marcia indietro”.

E se invece è il compagno di sempre?
“Bugiardi non si diventa all’improvviso, a meno che non sia successo qualcosa nelle dinamiche di coppia. Se così non è, ci troviamo di fronte a un partner che non è stato sincero per tutta la durata della nostra lunga storia d’amore.

5  CONSIGLI UTILI

1. A differenza di quanto si crede, i bugiardi non hanno grande memoria e lo sanno. Per questo evitano di raccontare una seconda volta una situazione su cui hanno mentito, diranno più facilmente “ora non ricordo”. Tu tieni il conto di quante volte pronuncerà questa frase. Le sue amnesie si riferiscono ad altrettante, precedenti bugie.
2. Il bugiardo/a  incallito tende a essere molto “vittima”. Le bufale che ti racconta per giustificare assenze, ritardi e mancanze si riferiscono spesso a cose che dice di aver subito a causa di qualcosa o di qualcuno: ha fatto tardi perché c’era traffico, perché a causa di un collega superficiale si è dovuto trattenere più a lungo in ufficio o perchè la madre lo ha chiamato all’ultimo momento per una commissione. Simili scuse devono farti insospettire.
3. Tieni d’occhio il suo atteggiamento con il cellulare. È spesso spento, ha la batteria scarica per almeno due ore al giorno, non ha la suoneria dei messaggi attiva e soprattutto ha spesso terribili mal di pancia che lo costringono a interminabili sedute al bagno.
4. Il bugiardo/a  incallito è di solito molto aggressivo. Per evitare le tue domande ti attacca prima che tu possa porle.
5. Chi racconta balle, non ha molta memoria come abbiamo detto, ma è convinto di non essere stupido. Tenderà a dare molto risalto ai momenti in cui dice la verità, giustificando ogni sua mossa e riempiendo i racconti di particolari. Se davvero è andato a pranzo con il collega te lo racconterà all’infinito, nominando il ristorante, il menù, l’orario di ingresso e di uscita e anche il colore dell’abito indossato dal collega.

Per smascherare un bugiardo ora ci viene in aiuto anche la tecnologia

Forse qualcuno più intuitivo è in grado di capire se il proprio interlocutore mente quando lo ha di fronte, ma la situazione cambia se, invece, bisogna basarsi su un breve testo scritto e, visto che nella nostra società è sempre più comune la comunicazione via messaggio, qualcuno vede la necessità di decifrarli nella maniera più corretta possibile.

Avete ricevuto un messaggio più lungo del solito con tante parole vaghe ed evasive?

Attenzione! Secondo la scienza potrebbe nascondere una o più bugie! Lo ha stabilito uno studio della Cornell University, pubblicato su arXiv, a firma di Jason Dou, Michelle Liu, Haaris Muneer e Adam Schlussel.

Lo studio ha analizzato oltre 1700 conversazioni per capire quando nei messaggi è presente una bugia, scoprendo che un testo troppo lungo e parole vaghe sono segnali d’allarme

Gli studiosi  hanno rilevato, in una conversazione scritta e ingannevole, l’uso di molte parole (offrendo come motivazione il bisogno di convincere della menzogna), altri di poche (spiegando che si vuole evitare di restare intrappolati nella bugia stessa). Anche le parole che fanno riferimento a se stessi subiscono un incremento nel momento in cui si altera la verità. Inoltre, è stato oggetto di analisi l’uso del pronome ‘io’, che gli uomini adoperano di meno nei loro testi mendaci, mentre l’altra metà del cielo fa esattamente l’opposto.

I messaggi dei maschi privi di fandonie contengono una media di 7 parole contro le 7,2 dei testi ‘corrotti’. Una sostanziale invariabilità dovuta forse all’uso di pochi termini per comunicare.

Da questo punto di vista la ricerca della Cornell University può aiutare di più a smascherare le bugie delle donne, che normalmente si dilungano in  conversazioni, per cui, in caso di bugia avremmo più materiale da confrontare.

C’è comunque un dettaglio che accumuna i due generi: entrambi scrivono frasi vaghe ed evasive quando raccontano una frottola.

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