Ambiente

Le stelle sono dentro di noi, ma questa materia com’é arrivata fino a qui?

Siamo fatti della stessa materia delle stelle

Siamo fatti della stessa materia delle stelle

Così scriveva l’astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan in Cosmos ben 37 anni fa, ora sappiamo che metà di quella “polvere” proviene da stelle lontane, molto lontane, addirittura fuori dalla nostra galassia, all’origine degli atomi di cui è fatta la Via Lattea, compreso il nostro Sole, i pianeti e anche noi, gli inquilini di questo granello di materia, adesso ancora di più consapevoli di essere “cittadini dell’Universo“.

Le simulazioni

Gli scienziati hanno realizzato simulazioni al computer e sono riusciti a capire come le galassie — Via Lattea compresa — acquisiscano materia grazie al trasferimento intergalattico. La nostra galassia assorbe ogni anno una quantità di polveri pari al peso del Sole: e sono proprio le esplosioni di supernove a disseminare lo spazio di gas e polveri. Una ricerca coordinata dall’Università di Cardiff ha smentito infatti la convinzione diffusa che le esplosioni delle supernovae distruggano tutto, senza lasciare traccia: la morte delle stelle, al contrario, potrebbe produrre delle nubi di molecole e polvere con temperature estremamente basse, le stesse condizioni che si ritrovano nelle «culle» di nuove stelle.

Vista la quantità di materiale che viaggia nello spazio, dice Daniel Angles-Alcazar capo del team, «in un certo senso ciascuno di noi può considerarsi un viaggiatore spaziale o un migrante extragalattico in quella che pensiamo sia la `nostra´ galassia». E «la cosa sorprendente è che i venti galattici portano decisamente molto più materiale di quanto pensassimo. In termini di ricerca sull’evoluzione galattica è una scoperta eccitante. È un nuovo modo di crescita della galassia che non avevamo mai considerato prima».

Infatti, dalla collisione della polvere interstellare con il nucleo della comete ghiacciate che si trovano nelle più remote regioni del sistema solare si originano frammenti che possono essere studiati per conoscere la natura di queste ultime, largamente ignota.

L’astronomo Claude-André Faucher-Giguere spiega che, prima di questa dimostrazione, si riteneva che l’accrescimento delle galassie avvenisse per assorbimento di materiale rilasciato al momento del big-bang. «Lo studio modifica la nostra comprensione dell’evoluzione delle galassie. Ci dà la misura di come le cose intorno a noi siano connesse a oggetti distanti nel cielo e ci porta a concludere che le nostre origini siano molto più lontane  di quanto pensiamo.

 

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