Psicologia spirituale

Creare l’ordine interno, ascoltare la voce interiore e concentrarsi sul proprio sé, a cosa serve il Mandala.

Introduzione

Che cosa è il Mandala?

Il Mandala è un simbolo spirituale e rituale che rappresenta l’universo.

Non solo una forma d’arte, i mandala sono usati in numerose tradizioni spirituali, ma soprattutto nell’Induismo e nel Buddismo, per focalizzare l’attenzione, per definire uno spazio sacro e per aiutare la meditazione.

Nel buddhismo tibetano i Mandala vengono disegnati con sabbie colorate e poi distrutti, a simboleggiare l’impermanenza del mondo materiale.

Rappresenta il nostro potere di acquisire conoscenza e saggezza, per combattere la negatività, l’odio, la rabbia e la violenza.

Oggi il termine Mandala è molto conosciuto anche in Occidente ed è entrato nell’ uso comune per indicare motivi geometrici, diagrammi e disegni circolari.

Simbolicamente è un microcosmo dell’universo nella costruzione entro “il cerchio eterno” della ruota della vita. Viene usato in vari ambiti (dalle pratiche spirituali alla psicologia) per ritrovare calma, equilibrio, pace e aumentare la consapevolezza di sé.

Diffuso nella maggior parte delle religioni, riconducono l’uomo al Creatore, al Divino: Greci, Egizi, Navaho e i monaci buddisti tibetani hanno costruito Mandala, che rappresentano l’illusione della vita terrena e, in alcuni casi, la filosofia karmica.

I Mandala sono antiche immagini magiche, simboliche, strumenti visivi meravigliosi per la meditazione, portano prosperità e buon auspicio e sono essenzialmente veicoli per la concentrazione della mente, che ha così la possibilità di liberarsi dalle sue catene abituali.

Consigliati a chi soffre d’ansia: rilassano la mente, e favoriscono i poteri di chiaroveggenza e telepatia.

Jung ricorre all’immagine del Mandala per tracciare “una rappresentazione simbolica della psiche, la cui essenza ci è sconosciuta”.

Egli osserva ancora che “si ritiene che la contemplazione di un mandala ispiri la serenità, il sentimento che la vita ha ritrovato senso e ordine. Il mandala produce lo stesso effetto quando appare nei sogni dell’uomo moderno, che ignora queste tradizioni religiose. Nel sogno il disco e il quadrato si incontrano, annunciando un’imminente presa di coscienza del centro”.

Le forme mandaliche rafforzano la mente risvegliando i punti energetici della corteccia cerebrale e ripercorrono l’energia immagazzinata nel nostro corpo.

Il Mandala è un ottimo percorso terapeutico, un’autodiagnosi, che può risvegliare parti assopite del corpo e della mente. Ci si abbandona alle sensazioni e libere associazioni attuate dal cervello, eliminando le fluttuazioni del pensiero, si concentra l’attenzione sul punto voluto.

Evoca un percorso psicologico di esplorazione interiore e annulla tutte le dispersioni mentali che sviano la ricerca dell’equilibrio e della centralità.

Nel rituale esso funziona da supporto della divinità di cui è simbolo cosmico e la parola del Maestro è capace di animarlo.

Dipingere o colorare Mandala ci aiuta a scoprire in quale fase della vita siamo, in quale disposizione d’animo ci troviamo: tutti possono esprimersi attraverso i Mandala.

Benché il Mandala si presenti in un aspetto bidimensionale, in realtà va inteso in modo tridimensionale.

Ciascun aspetto del Mandala ha un significato e nulla è arbitrario o superfluo.

Il suo alto valore terapeutico consiste proprio nel proiettare i propri complessi mentali nel reticolo cosmico del Mandala, esorcizzando così la propria mente che si libera di tutte le sue ossessioni. L’intento è di portare l’uomo all’ AUTO-ORIENTAMENTO.

Una volta percepito l’impulso verso l’interezza, l’uomo l’applica a tutto quello che fa, dando una motivazione ai suoi pensieri, e permeando tutte le sue attività.

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