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L’uomo e i simboli, da sempre insieme

 

I simboli abitano il nostro inconscio e ci guidano oltre che parlarci.

Fin dai tempi più remoti gli uomini utilizzavano simboli ai quali attribuivano particolari proprietà e che, talvolta, indossavano o si dipingevano sul corpo allo scopo di proteggersi da influssi negativi.

Nonostante tutto l’uomo ha sempre vissuto in un mondo materiale per cui, per non perdere del tutto il contatto con la propria spiritualità, ha avuto bisogno di riscontri visibili e tangibili.

Pensiamo per esempio agli amuleti o ai talismani che vengono utilizzati ancor oggi e che fungono da portafortuna (i primi) e da protettori (i secondi).

Simboli religiosi, massonici, magici, sono tantissimi e ognuno di essi ha uno o più significati ben precisi, proprietà e caratteristiche originarie che magari col passare dei secoli sono state modificate o travisate del tutto dall’uso che gli uomini ne hanno fatto.

Lo spirito non usa il linguaggio per comunicare, preferendo i simboli.

Perché racchiudono una mole notevole di significati che qualsiasi linguaggio umano non potrebbe apportare alla mente senza interi tomi educazionali, mentre un solo simbolo nasconde dentro il suo tracciato una miriade di questi significati.

Molte culture hanno racchiuso immani conoscenze in pochi disegni o in raffigurazioni che non comunicano nulla ai non iniziati, riuscendo così a nascondere, per proteggere, la conoscenza che aveva richiesto spesso migliaia di anni di studi, così da non far cadere informazioni sensibili e, a volte, pericolose, a chi non poteva gestire quella conoscenza simbolica.

Secondo Giambico, un mistico siriano del II secolo d.C. fondatore di una scuola neoplatonica “i simboli compiono da sé la loro opera

I Simboli Esoterici e i simboli in genere rivelano determinati aspetti della realtà – gli aspetti più profondi – che sfuggono a qualsiasi altro mezzo di conoscenza.

Essi proiettano l’uomo nella dimensione del sacro. Noi siamo abituati a questa esistenza e a questo mondo, non ne sappiamo più vedere le ombre, gli abissi, gli enigmi e ci vogliono ormai degli spiriti straordinari per scoprire i segreti delle cose ordinarie.

Infatti  parlano direttamente all’uomo, mostrandosi in modo immediato nella loro veste materiale, riportando alla luce il significato essenziale dell’Esistenza, altrimenti nascosto, con l’utilizzo delle semplici parole.

Jung diceva: “ Ciò che chiamiamo simbolo è un termine, un nome, o anche una rappresentazione che può essere familiare nella vita di tutti i giorni e che tuttavia possiede connotati specifici oltre al suo significato ovvio e convenzionale. 

Una parola o un’immagine è simbolica quando implica qualcosa che supera il significato immediato. Quando la mente esplora il simbolo, essa viene portata a contatto con idee che stanno al di là delle capacità razionali”.

Sta a noi imparare correttamente il linguaggio che essi, ma in realtà noi stessi, usano per farci sapere cosa dobbiamo fare per il nostro bene, oppure cosa evitare nella vita così da crescere interiormente senza troppi ostacoli derivati dai nostri stessi errori.

 

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