Introduzione
«Se vuoi la pace preparati alla guerra» dicevano gli antichi, e Sun Tzu non si smentisce aiutandoci ad affrontare le quotidiane battaglie con le persone che incontriamo, con i colleghi di lavoro, i business partner, la banca e persino il gestore telefonico, spronandoci anzitutto a vincere il più acerrimo nemico interiore: la paura (Sun Tzu).
L’arte della guerra (v sec. a.C.) è uno dei più diffusi trattati di strategia militare e gestione dei conflitti, che dimostra ancora oggi tutta la sua validità al di fuori dell’ambito bellico. Scritto in Cina 2300 anni fa, derivante dalla tradizione orale.
L’opera è un trattato collettivo, modificato più volte nel corso dei secoli, attribuito al generale Sun Tzu.
L’essenzialità del messaggio lo ha reso un libro di culto per chiunque voglia raggiungere un obiettivo nella vita e nel lavoro.
Dal manager al creativo, dallo sportivo al seduttore. Nel corso dei secoli il trattato è diventato un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono affermarsi in ogni contesto.
Il suo contenuto ha influenzato ampiamente nei secoli la filosofia orientale. Perché Sun Tzu non si limita a dare precetti per sconfiggere i nemici sul campo di battaglia. Ci insegna a gestire i conflitti in modo profondo e non distruttivo, perché anche nella nostra vita quotidiana “la miglior battaglia è quella che vinciamo senza combattere”.
La trattazione è sempre indirizzata alle medesime figure (sovrano e generale) mantenendo sempre gli stessi elementi concettuali (Tao, Shih, la forma, il generale, la conoscenza).
Le parti rivolte al sovrano sono relativamente esigue (a parte il capitolo 1) e si limitano a fornire istruzioni per selezionare il generale virtuoso. Il generale “rappresenta la conoscenza, la fedeltà, il coraggio e la severità”[1] e se non conosce i cinque fattori alla base dell’arte militare (il Tao, il cielo, la terra, il generale, il metodo) non può svolgere adeguatamente il suo compito:
“Riguardo a questi cinque fattori, nessun generale non ne ha mai sentito parlare.
Colui che li conosce bene sarà vittorioso.
Colui che non li conosce sarà sconfitto”.[2]