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Il Riso, ruolo magico e simbolico da millenni.

Introduzione

Da millenni in Oriente rappresenta l’alimento di sussistenza delle popolazioni, il bene più prezioso, la moneta di scambio con la quale remunerare il lavoro.

In Cina, già duemila anni fa, la prima semina primaverile del riso era riservata all’imperatore. Veniva effettuata durante una cerimonia fastosa, alla presenza di un grande corteo di cortigiani e contadini.

Il ruolo magico simbolico del riso è ancora forte in alcune aree orientali.

Un esempio è ricollegabile al rito fatto per scegliere il nome appropriato da assegnare ad un neonato. Tradizione vuole che gli adulti della famiglia si mettano attorno ad una bacinella di porcellana contenente un po’ d’acqua con alcuni chicchi di riso. Il più anziano muove il liquido, ed il familiare seduto dove si ferma il maggior numero può scegliere il nome del nascituro.

Il valore economico del riso durante i secoli ha subito delle notevoli variazioni. Nel XV sec. a Milano, secondo le annotazioni degli speziali, veniva venduto ad un prezzo quasi doppio del miele. Mentre già nel XVII sec. per i traffici delle porcellane cinesi, destinate ai nobili e ai regnanti d’Europa, era con il riso che si riempivano i contenitori da trasporto per attutire i colpi.

Sembra che risalga alla fine dell’Ottocento la consuetudine dei risicoltori della piana del vercellese di pagare con il riso il vino delle colline del vicino Monferrato. Lo strumento di misura era una damigiana, il cui contenuto in riso e vino era scambiato alla pari.

Proprio perché mai nessuno è riuscito a stabilire con precisione le origini del riso, la fantasia popolare si è sbizzarrita in numerose leggende sulla sua origine, nelle quali esso è considerato un “dono” delle potenze sovrannaturali, simbolo di fecondità, laboriosità, felicità e di buona salute.

 

 

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