Psicologia spirituale

Acque chiare: Nutrimento per la vita creativa delle Donne.

La creatività è mltiforme. Ora assume una forma, ora un’altra. E’ come uno spirito abbagliante che appare a tutti noi ma è difficile a descriversi, perchè le voci non concordano su quello che si è visto nel lampo brillante.

Alcuni dicono che la vita creativa sta nelle idee,altri dicono che sta nei fatti. In molti casi piace trovarsi nel semplice essere. Non è virtuosismo, sebbene questo siamo molto bello. E’ l’amore per qualcosa, qualsiasi cosa, tanto amore-non importa se è per una persona, una parola, una immagine,un’idea la Terra o l’Umanità con la cui profusione non si può non creare.

La forza creativa scorre sul terreno della psiche alla ricerca delle cavità naturali , i canali che esistono in noi. Ne diventiamo i tributari, i bacini, siamo le sue pozze, i suoi stagni le sue correnti e i suoi santuari.

La forza creativa scorre nei letti che abbiamo, quelli con cui siamo nati e quelli ce abbiamo scavato con le nostre mani. Non dobbiamo riempirli ma semplicemente predisporli.

Nella tradizione archetipa esiste il concetto ce se si prepara un speciale posto psichico, l’essere,la forza creativa, la fonte dell’anima lo sentiranno, troveranno la via, albergheranno quel posto.

Quando il grande fiume sotterraneo trova estuari e ramificazioni nella psiche, la nostra vita creativa si riempie e si svuota sale e si abbassa nelle stagioni come un fiume selvaggio . Questi cicli fanno si che le cose siano fatte, nutrite, ricadano e svaniscano, sempre al tempo giusto, ancora ed ancora. Creare una cosa in un certo punto del fiume alimenta coloro che arrivano e le creature a valle ed altri nel profondo.

La creatività non è un movimento solitario.Quello è il suo potere, qualunque cosa ne sia toccata,chiunque la oda, la veda, la senta,la conosca è nutrito.

Per questo la creatività è il bene più prezioso nella vita di una donna, perchè dona all’esterno e la nutre all’interno ad ogni livello: psichico, spirituale,mentale, emotivo ed economico.

Chiaramente la creatività emana da qualcosa che si leva,rotola,si solleva e si riversa in noi più ce qualcosa ce sta lì ferma,nella speranza ce potremmo raggiungerla,magari indirettamente.

Non possiamo perdere la nostra creatività, possiamo evitare la sua ostinata energia soltanto elevandole contro continue barriere o lasciando ce venga avvelenata dalla negatività distruttiva o dalla negligenza.

Quando la nostra vita è bloccata vuol dire che qualcosa non ha funzionato, forse le acque creative scorrono attraverso un ambiente inquinante in cui le forme immaginative vengono soppresse prima di poter raggiungere la maturità o forse,come più spesso accade, quando una donna è privata della vita creativa.

Oppure si ha paura, perchè le acque sono profonde, la notte è nera, la strada molto lunga: le condizioni necessarie allo sviluppo dei propri doni originali e preziosi.

Se le sue correnti sono rese tossiche dai nostri complessi negativi interni o dalle persone che ci circondano, sono inquinati anche i delicati processi che forgiano le nostre idee. Siamo allora come un fiume morente. Non è cosa da poco, da ignorare.La perdita di una limpida corrente creativa crea una crisi psicologica e spirituale.

Quando in un modo o nell’altro la creatività rimane stagnante, il risultato è sempre il medesimo: fame di freschezza, fragilità della fertilità, nessuna vita nuova.Allora ci sentiamo male e desideriamo allontanarci.

Vaghiamo senza meta, fingendo di poter fare a meno della lussureggiante vita creativa, ovvero fingendone una, ma non possiamo, non dobbiamo.

Per riprendere la vita creativa, le acque devono essere di nuovo rese limpide, anche se questo comporta avanzare faticosamente nel fango dobbiamo purificare quanto è stato inquinato,riaprire i passaggi,proteggere la corrente da futuri danni.

Niente che una donna non sia capace di fare.

Tratto da ” Donne ce corrono con i lupi”

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