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E’ stato catturato il segnale generato dalla fusione di due stelle di neutroni, così dense da costituire uno stato estremo della materia. Lo hanno ascoltato e visto i rivelatori di onde gravitazionali Ligo e Virgo e 70 telescopi da Terra e spaziali, con una cascata di scoperte

Due stelle di neutroni si scontrano tra loro in un evento esplosivo chiamato kilonova.

Per la prima volta nella storia dell’osservazione dell’Universo, il 17 agosto scorso, gli interferometri LIGO e VIRGO hanno captato onde gravitazionali prodotte dalla fusione di due stelle di neutroni, e rilevata la radiazione elettromagnetica associata alla poderosa esplosione avvenuta durante il fenomeno.

Illustrazione di Robin Dienel. Per gentile concessione di Carnegie Institution for Science

Da oggi l’astronomia non è più la stessa: una rivoluzione come quella di Galileo quando puntò il cannocchiale verso il cielo.

E’ stato infatti catturato il segnale generato dalla fusione di due stelle di neutroni, così dense da costituire uno stato estremo della materia. Lo hanno ascoltato e visto i rivelatori di onde gravitazionali LIGO e VIRGO e 70 telescopi terrestri e spaziali, con una serie di scoperte a cascata. L’annuncio in contemporanea in Italia, Europa e Usa. Un ruolo cruciale quello giocato dall’Italia con Infn, Inaf e Asi.

Per la prima volta nella storia dell’osservazione dell’Universo, il 17 agosto scorso, gli interferometri LIGO e VIRGO hanno captato onde gravitazionali prodotte dalla fusione di due stelle di neutroni, e rilevata la radiazione elettromagnetica associata alla poderosa esplosione avvenuta durante il fenomeno.

Nella collisione le stelle hanno emesso un lampo di luce sotto forma di raggi gamma, osservato nello spazio circa due secondi dopo l’emissione delle onde gravitazionali dal satellite Fermi della Nasa e quindi confermato dal satellite Integral dell’Esa.

Scoperte “pesanti”

Dopo decine di anni, inoltre, è stato risolto il mistero dell’origine di quasi la metà degli elementi più pesanti del ferro ed è arrivata anche la prima conferma diretta che le collisioni tra stelle di neutroni danno origine ai lampi di raggi gamma (o Gamma-Ray Burst, Grb) di breve durata. Dai residui dell’esplosione si è sollevata una nube di polvere d’oro, tanta quanta dieci volte la massa della Terra. Le nuove osservazioni basate sulla luce mostrano che in queste collisioni vengono creati gli elementi pesanti che poi si distribuiscono nell’Universo.

Le misure iniziali dei raggi gamma, combinate con la rivelazione dell’onda gravitazionale, forniscono anche la conferma della teoria della relatività generale di Albert Einstein, secondo cui le onde gravitazionali viaggiano alla velocità della luce.

Le stelle di neutroni sono relitti cosmici: si formano quando l’astro esaurisce il suo carburante e smette di brillare. Al loro interno la pressione è così forte che protoni ed elettroni si fondono, formando neutroni, facendole diventare straordinariamente dense e compatte.

Quando raggiunge questo stato estremo la materia non è più quella che conosciamo, fatta di atomi con nuclei composti da protoni e neutroni, ma è formata quasi del tutto da neutroni tenuti insieme da forze che impediscono loro di collassare del tutto.

Una materia che si trova in questo stato estremo è l’anticamera di un buco nero, impossibile da riprodurre in laboratorio e mai osservata finora.

Fonte: National Geographc

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